Incipit
Girato nel 1972 con uno dei primi videoregistratori portatili, ANNA rappresenta un esempio radicale di cinema direct, di documentario e un campo di sperimentazione per attori e registi.
Il film nasce alla fine degli anni Sessanta, quando l'attore Massimo Sarchielli incontra Anna nei pressi di Piazza Navona a Roma.
Anna era una ragazza sedicenne, incinta e visibilmente sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, sfuggita a diversi tentativi di suicidio e con costanti momenti depressivi.
Anna era figlia di immigrati italiani in Francia ed era scappata da diversi riformatori.
La più grande innovazione di Grifi è quella di cercare il più possibile di riprendere il reale senza finzioni.